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 VITERBO 
 
 
  "Città dei Papi", conserva in realta numerose tracce di
            epoche più remote, etrusche e romane. Emblema della città, rimane
            comunque il Palazzo dei Papi (non visitabile internamente), eretto
            nella seconda metà del XIII secolo, di aspetto austero ma con una
            bella loggia ad archi sorretta da coppie di colonne;   il Palazzo 
            Papale, è stato testimone di episodi di 
            assoluta risonanza storica. L’edificio, voluto dal valoroso capitano 
            del Popolo Raniero Gatti, era forse completato nel 1266, pronto ad 
            accogliere la corte pontificia decisa ad allontanarsi dalla 
            turbolenta sede romana. Ben cinque conclavi si tennero nel salone di 
            questa residenza-fortezza, compreso quello durato trentatré mesi e 
            dal quale uscì eletto nel 1271 papa GregorioX. A tal proposito è 
            bene ricordare come i Cardinali, ormai riuniti da più tempo, non 
            riuscissero a trovare un accordo per l’elezione del Pontefice, per 
            cui i cittadini, stanchi di attendere, costrinsero Raniero Gatti a 
            chiudere il portone "cum clave" (da ciò deriva la parola 
            "conclave"), a ridurre il vitto ai Cardinali ed a scoperchiare il 
            tetto. Poco lontano dalla piazza, dopo aver ammirato l’elegante e
            severo Palazzo Farnese (XIV-XV sec.) si raggiunge il Quartiere di
            S. Pellegrino, un raro e suggestivo esempio di quartiere
            duecentesco integralmente conservato, dove il susseguirsi di torri,
            case con profferli e piazzette permette di cogliere il fascino
            antico della Viterbo che fu. Sulla famosa piazzetta sorge la chiesa 
            di S. Pellegrino risalente all’ XI secolo. Dopo aver ammirato
            l’antichissima chiesa romanica di S. Maria Nuova  (XI sec.),
            con l’originale chiostro longobardo, ed i notevoli affreschi
            all'interno si prosegue verso la più bella ed elaborata delle tante
            fontane, la Fontana Grande che ornano la piazze viterbesi. Le
            belle fontane, di varie forme ed epoche, sono in effetti molto
            numerose, grazie alla grande abbondanza d'acqua. Molto belle le
            duecentesche fontane a fuso, ma altrettanto eleganti e monumentali
            sono quelle a coppe sovrapposte, basti pensare a quella a piazza
            della Rocca che è stata forse disegnata dal Vignola. Infine si
            raggiunge la Piazza del Comune, dove all’interno del Palazzo dei
            Priori gli affreschi tardo cinquecenteschi della Sala Regia (XVI
            sec.) sintetizzano artisticamente le leggende e la storia della città.  
 Fonte
dati e immagini  APT Viterbo  | 
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